UN DOLCE CAFFE'
- Ilaria Palazzini
- 21 mag 2020
- Tempo di lettura: 4 min
Gli occhi non mentono mai, sono gli unici in grado di negare un no poco sentito ed un addio non voluto, quindi chiudi gli occhi e guarda:
Ero una ragazza che si bastava da sola, non sentivo il "bisogno" di condividere con qualcuno le mie soddisfazioni o i miei traguardi, il lavoro mi teneva impegnata e le giornate giravano intorno a me e ai miei desideri personali, l'idea poi di complicarmi la vita con "buongiorno fiorellino, buonanotte cucciolino ecc ecc" non mi allettava proprio, vivevo l'amore come un qualcosa di molto piu' grande di me, mi reputavo molto indaffarata e con troppi progetti da realizzare per potermi concedere il tempo di essere amata e di amare.
A dirla tutta, non ho mai avuto grande fortuna in amore, finivo sempre per innamorarmi dell'idea di una persona totalmente diversa da quella che avevo al mio fianco, non mi bastavano mai le attenzioni che mi venivano date e cercavo sempre scappatoie per porre fine al piu' presto a quelli che io definivo "casini amorosi"; saranno stati i tradimenti subiti, il mio passato familiare, ma c'era qualcosa in me che non riusciva a fidarsi di questo famoso "amore".
Ho incontrato Giulio nel momento piu' creativo della mia vita, studiavo, lavoravo e vivevo da sola da pochi mesi, ero in cerca di risposte e di nuovi obiettivi da pormi, stavo stravolgendo ancora una volta le mie abitudini e l'unico mio pensiero fisso era quello di eccellere nel lavoro e di trovare il modo ed il tempo per riuscire a laurearmi: inutile dire che era impossibile, troppo impegnata per fare bene entrambe le cose, e cosi' finivo per lavorare, lavorare e lavorare, a volte mi concedevo qualche piccolo svago, ma per me non era importante e non avevo assolutamente intenzione di distrarmi, o almeno cosi' pensavo.
Eravamo colleghi, nemmeno amici o conoscenti, solo colleghi, si era instaurato un rapporto piuttosto freddo con semplici "ciao" all'arrivo ed altrettanti superficiali "a domani" alla fine della giornata, fino ad una mattina, chissa' cosa ci fosse nell'aria di tanto diverso da farci andare oltre quel saluto, abbiamo preso un caffe' volante prima di entrare e quando ho appoggiato la tazzina vuota sul piattino ho sentito che quello era stato il caffe' piu' buono ed intenso che avessi mai bevuto, era merito suo? ero semplicemente di buon umore? fatto sta che non riuscivo a fare a meno di pensarci e di pensarlo, non ero concentrata come sempre, cercavo il suo sguardo e le poche volte che lo trovavo arrossivo e mi voltavo, forse l'amore stava facendo capolino tra quegli abiti? si, direi proprio di si.
Sembra assurdo a raccontarlo, per giorni e giorni non ci siamo mai baciati ma solo guardati, tutto cio' che si trovava intorno a noi di colpo diventava buio e assente, nessuna voce, nessun "scusi che taglia e' questa?", niente, solo noi ed i nostri occhi, e questo mi rendeva ancora piu' confusa e spaventata, non c'era niente di saldo e certo, e se fossi stata solo infatuata? o se fossi vittima di un amore platonico a senso unico? per fortuna non era cosi'.
Mi sono innamorata di lui solo osservandoci amare, ho conosciuto un amore che mi ha insegnato che anche quando ci sono limiti o barriere riesce a liberarsi, scatenarsi e a stravolgere tutto e farti stare vicino anche da lontano, a farti fare delle lunghe passeggiate per mano anche se si e' dall'altra parte della stanza, stava accadendo qualcosa di magico nella mia vita e non avrei mai immaginato di poterlo scrivere oggi mentre osservo il frutto del nostro amore giocare accanto a noi.
E' stato difficile, e' stato travagliato e talvolta doloroso sceglierci, soprattutto sulla base di cosi' pochi momenti e caffe' veloci, colazioni volanti e croissant non finiti, ma chi se ne fregava di mangiare, ci raccontavamo di noi, delle nostre vite, dei nostri sogni, e quando siamo riusciti a rendere vere quelle passeggiate mano nella mano ho deciso che non l'avrei mai piu' lasciato e che sarebbe stata la stessa stretta che avrei voluto sentire nel dare alla luce la nostra bambina.
Non c'e' stato bisogno di spiegare, eravamo felici e questo bastava per gettare le basi per una vita insieme; con il tempo ho scoperto una persona meravigliosa, una bomba di energia e positivita', un'anima talmente buona da farmi sentire amata in ogni piccolo istante della vita, si "nascondeva" tutto questo dietro a quegli occhi verdi, l'amore piu' grande che potessi meritare era li ad attendermi in quello sguardo e non esiste emozione migliore del poter vivere i nostri giorni insieme.
Da quel giorno ne abbiamo vissute e passate tante, abbiamo condiviso l'attesa piu' importante in assoluto e abbiamo gioito accogliendo il nostro amore fatto persona, Matilda. Coronare il sogno di costruire una famiglia insieme era una grande priorita' e a posteriori posso confermarne lo splendore, la magia, chi lo avrebbe mai detto che quel caffe' ci avrebbe portati a tutto questo? la nostra e' una storia colma di stesse scelte di fronte ai bivi della nostra vita, se uno di noi avesse optato per una piuttosto che per l'altra oggi non saremmo qui ad ammirare la nostra bambina "indossare" i nostri stessi occhi che una calda mattina d'estate ci hanno fatto innamorare.

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