Una nuova pagina per due
- Ilaria Palazzini
- 25 ago 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Sono settimane che non scrivo ma non c'e' stato giorno in cui io non abbia pensato a questo mio "silenzio", un po' voluto e cercato, come se avessi bisogno di tempo per elaborare i momenti e le storie collegate alla mia nuova vita: per nuova vita intendo quella da mamma, con la mia piccola famiglia e la mia meravigliosa bambina.
Matilda ha compiuto un anno ed e' stato uno dei giorni piu' emozionanti in assoluto, abbiamo organizzato una bellissima festa e ci siamo goduti ogni istante accanto a lei e ad i nostri cari, ho assaporato tutto l'amore che ci hanno donato e ho vissuto a pieno il miracolo che la mia bambina ha inconsapevolmente compiuto all'interno della mia grande famiglia allargata; abbiamo scattato foto abbracciati a persone che non avrei mai pensato di vedere ridere e scherzare insieme, abbiamo brindato a sorrisi veri e sinceri che fino ad allora non riuscivo nemmeno ad immaginare. Ancora una volta il regalo l'ha fatto lei a me, e le saro' per sempre grata per questo.
Siamo stati al mare, nonostante la situazione Covid non sia per nulla repressa, abbiamo provato a goderci il "primo mare" di Mati con tutta la spontaneita' che necessitava, ci siamo divertiti e abbiamo scoperto con lei un mondo semplice e meraviglioso del quale ho capito che bisogna essere sempre piu' curiosi.
Siamo tornati a casa, un po' intimoriti dalle ultime notizie sui nuovi contagi e con la voglia ed il dovere di tutelare e tutelarci, sperando che la situazione la' fuori non degeneri di nuovo.
Ma perche' sono tornata a scrivere proprio adesso? ormai so che per me e' come un rifugiarmi in qualcosa di "caldo" e "sicuro", una sorta di protezione da cio' che mi circonda ed e' per questo che ho pensato e mi sono interrogata... Lunedi ci sara' un nuovo inizio, un nuovo capitolo da scrivere: Mati andra' all'asilo, o meglio, proveremo ad inserirla.
Ho atteso questo momento con entusiasmo, un po' per lei ed un po' per me ed il mio desiderio di concludere i miei studi, ma ora che mi trovo a doverle preparare lo zainetto con i cambi ricamati ed i pannolini di ricambio, riempio gli occhi di lacrime e mi dico che "no, non posso farcela"; lo so, lo so che stara' bene e che le maestre saranno formidabili nel farla divertire ecc, pero' non riesco proprio a pensarmi lontana da lei, senza la nostra routine tanto sudata e ad oggi perfetta per due piccole donne come noi.
In queste mattine sto notando cose che finora davo quasi per scontate, e Mati, quasi a farlo apposta, e' piu' coccolosa del solito, rimaniamo nel lettone ad abbracciarci e sorriderci nella speranza che nessuna delle due si annoi per evitare di rompere quell'atmosfera di amore unico.
E' sorprendente quanto sia volato il tempo, quanto abbia voluto una mano per badare a questa piccola creatura e quanto adesso mi senta l'unica in grado di curarla a modino, sara' che e' ancora molto piccola, sara' che mi sta attaccata come una cozza, ma e' il mio tesoro ed ho messo tutta me stessa per crescerla con amore e protezione.
Fatto sta che lunedi iniziamo, la maestra mi ha chiesto sogghignando se sono pronta, evidentemente per lei e' una routine quella del genitore che gira i tacchi davanti alla porta d'ingresso il primo giorno, quindi e' bene iniziare con una bella spintarella e tanto entusiasmo dato che non ci si potra' nemmeno sorridere con la mascherina indosso. Che poi mi chiedo, come fara' Mati a fidarsi di loro se non potra' nemmeno essere "invogliata" da un sorriso, da una smorfia, da un versetto, questa nuova realta', questo nuovo modo di vivere mi rende ancora piu' ansiosa e perplessa sul suo e nostro futuro.
Ecco perche' sono qui, ecco perche' sono tornata a scrivere, perche' ho paura e non mi vergogno ad ammetterlo.
Chissa' se un giorno Matilda recuperera' in qualche modo questi post, chissa' cosa pensera', se si fara' una bella risata rimuginando su quanto sua mamma fosse "stupidamente preoccupata" o se mi capira'. Personalmente fino a che non sono diventata mamma non ho capito, non ho osservato e non ho giustificato i miei genitori, spero che tu, bambina mia, sia piu' brava e scaltra di me, e comunque non esiste amore piu' grande e sincero di quello che prova un genitore per il proprio figlio.
Lunedi iniziamo a scrivere una nuova pagina, insieme.
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