SOGNI D'ORO AMORE MIO
- Ilaria Palazzini
- 29 apr 2020
- Tempo di lettura: 5 min
Fino a qualche mese fa non mi ero mai interrogata sulla difficolta' nell'abbandonarsi al sonno, ho sofferto di insonnia per molto tempo ma ho sempre cercato soluzioni e non ho mai investigato sulle reali cause del problema: pensavo di aver strafatto con qualche attivita' o di aver utilizzato lo smartphone per troppo tempo prima di dormire o semplicemente davo la colpa alle preoccupazioni e pensieri che mi tenevano occupata nel momento prima di abbandonarmi a Morfeo.

Da quando sono mamma la mia routine del sonno e' completamente diversa, diciamo che dormirei anche in piedi, in un angolo, con la testa appoggiata al muro, insomma ovunque, e so che la stanchezza e le notti insonni passate ad allattare sono le principali cause e motivazioni e quindi non ho mai dato troppo peso a questo mio "malessere", pensando appunto che fosse solo una fase passeggera. Osservando invece le abitudini notturne, e anche quelle del riposino pomeridiano, di Matilda ho iniziato ad approfondire il tema "sonno" e ho scoperto che in realta' si tratta di un argomento ben piu' complesso: i bambini ci insegnano un sacco di cose, analizzarne i comportamenti e atteggiamenti rivolti a certe parti della giornata ci rende consapevoli di una realta' che fino a quel momento abbiamo affrontato in maniera molto piu' superficiale.
Matilda non ha mai vissuto il momento della nanna con serenita', anzi, direi che e' sempre stata una fase molto delicata ed infatti spesso finivamo entrambe per innervosirci e per mollare la presa solo perche' realmente stremate, e questo non potevo proprio accettarlo, leggevo dell'importanza di creare una routine pre-nanna come ad esempio fare un bagnetto caldo, ascoltare una dolce canzone, leggere un libro e poi coccolarsi nel lettone fino ad abbandonarsi totalmente ai propri sogni, e non mi capacitavo della mia non riuscita, cosa stavo sbagliando? perche' impiegavo ore intere a farla rilassare e comunque spesso concludevamo con grandi pianti? dopo averne parlato con alcuni pediatri, ho capito che la mia bambina temeva l'abbandono, aveva paura di essere lasciata sola e di non trovare al risveglio la sua mamma, inutile dire quanto fossi dispiaciuta e quanto mi sentissi in colpa per aver forse sbagliato nel rimanere sempre accanto a lei durante i sonnellini e la notte, tanto da crearle un'abitudine nel percepirmi li' appiccicata, la next to me e' stata utilizzata solo per due notti e poi ha fatto da contenitore per vestitini inutilizzati, farla dormire nel lettone con noi e' stata una scelta d'amore e non egoista come tanti la giudicano, e per tentare di scagionarmi da questo mio senso di colpa e frustrazione e soprattutto per rendere la nanna un momento felice per Mati, ho iniziato a sperimentare e posso dire che piano piano ci sto riuscendo: parlo al presente perche' tuttora ci stiamo lavorando, ci sono giornate si e giornate assolutamente no, volte in cui si addormenta al seno e volte in cui si innervosisce talmente tanto da urlare e rifiutare qualsiasi cosa le venga proposta, per non parlare dell'aggravante "svezzamento" che si e' inserito proprio quando stavamo finalmente creando una routine dettagliata e precisa dei sonnellini diurni, e quindi, ricominciamo da capo, armiamoci di pazienza e canzoncine e dondoliamo.
Nel nostro caso la ninna nanna cantata rimane sempre la piu' vincente, la prima volta in cui si e' addormentata sul lettone ascoltando una canzone e facendosi coccolare ho pianto dalla commozione, le sue manine mi abbracciavano dolcemente e mi facevano intendere che eravamo sulla buona strada, e che finalmente Matilda si era felicemente abbandonata al sonno. Come dicevo prima, tuttora accade che si finisca in tragedia e pianti, un sonno piu' che visibile e niente da fare, non si dorme e si continua ad agitare, agitare, agitare, e li' i nervi della mamma devono rimanere assolutamente saldi e resettare tutto ricominciando da capo. Non e' semplice, ne ho sofferto molto, mi sono addossata colpe e mi sono messa molto in discussione, forse ne ho creato un problema anche piu' grande di cio' che e', ma quale e' lo scopo di una mamma se non quello di vedere serena la propria creatura? giochiamo, ci divertiamo, ci coccoliamo, ridiamo, impariamo e poi, la nanna (ci vorrebbe la musica de "lo squalo" ora). Sto imparando ad impormi in maniera giusta e serena, e per ora la nostra routine pre-nanna prevede tante coccole, un po' di ninna nanna cullata, luce soffusa e se non basta un po' di latte di mamma', abbiamo tentato anche con il bagnetto ma era impossibile farla uscire dall'acqua senza farla disperare e quindi agitare e quindi "figurati mamma se ho voglia di farmi cullare adesso!" , i libri funzionano, sono una sorta di pre-sogno che adoro e li reputo assolutamente importanti, fino ad ora cercava solo di togliermeli di mano per poterci giocare mentre adesso sta iniziando ad ascoltare e osservare le figure corrispondenti alla storia ed e' davvero emozionante.
Dalle mie ricerche ho appreso che avere una vera e propria scaletta da seguire aiuta molto, dal metterle il pigiamino al portare con se' il dou dou preferito (o cencino, come si vuol chiamare), l'importante e' distanziare bene la fase gioco da quella della nanna, il bambino che gioca fino a qualche minuto prima della nanna e' troppo eccitato ed entusiasta per potersi abbandonare al sonno, per non parlare dell'uso del telefono o della televisione, i segnali emanati da questi accessori creano una dipendenza e una risposta assolutamente negativa nel bambino e nei confronti della nanna, e su questo ho sempre cercato di essere categorica, qualche cartone ogni tanto si puo' fare, ma imbambolarci di fronte alla tv durante i pasti o prima della nanna assolutamente no. Non giudico chi lo fa, ovviamente per dire cio' che dico ho provato e sperimentato che nel nostro caso e' una pessima idea farlo.
I sonnellini pomeridiani sono abbastanza costanti e gli orari sono piu' o meno sempre i soliti, la scaletta si ripete, anche se spesso dopo pranzo Mati finisce per crollare senza bisogno di essere cullata o di canzoni, un po' per il classico "rilassamento post pranzo" ed un po' per la mattinata passata a giocare. A breve sperimenteremo il lettino, sono positiva e curiosa di vedere come vivra' questo ulteriore passettino, sto gia' pensando a come allestire quell'area dedicata a Matilda e ai suoi sogni, quando ero incinta immaginavo di vivere questo momento molto prima ma ognuno ha i propri tempi ed io sono dell'idea che vadano rispettati sempre.
In questi nove mesi siamo cambiate molto, ci siamo innamorate l'una dell'altra tanto da non voler mai vivere un momento senza la nostra presenza, e nonostante a volte sia difficile e' davvero bello sentirsi indispensabili nella vita di una creatura tanto speciale.

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