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MAMMA SEI BELLISSIMA

  • Immagine del redattore: Ilaria Palazzini
    Ilaria Palazzini
  • 5 mag 2020
  • Tempo di lettura: 4 min

La gravidanza e' l'esperienza piu' bella ed intensa che abbia mai provato, nel corso dei nove mesi ho cercato di immortalarne i cambiamenti ed il mio pancino diventare pancione, mi sembrava cosi' assurdo immaginare una creatura all'interno di quella pancia rotonda, sentivo la mia bambina muoversi ma non realizzavo, vivere questa avventura con la forza dell'amore e' stata la mia piu' grande fonte di energia.



Durante la gravidanza il corpo di una donna attraversa una vera e propria metamorfosi, un continuo evolversi, i nostri fagiolini che piano piano si fanno spazio e la natura che risponde meravigliosamente cercando nuove aree per gli organi che devono "farsi da parte" di fronte ad una nuova vita, ricordo che ogni settimana era una sorpresa: mi notavo cambiata, anche se di poco, non ero piu' la donna di qualche giorno prima, il mio viso era radioso ed i miei capelli corposi, le persone avvertivano la mia felicita' e si complimentavano coccolandomi e cedendomi il loro posto a sedere, un circolo vizioso di attenzioni che poi si e' drasticamente vaporizzato per accogliere, giustamente, la tanto attesa bambina.

Nonostante noi mamme desideriamo stringere tra le braccia il nostro pargolo piu' di ogni cosa al mondo e vogliamo che l'amore per lui sia immenso da parte di tutti, si crea in noi una sorta di mancanza, ci sentiamo messe da parte, e nel mio caso sono stata proprio io la prima a farlo, ad abbandonarmi, la mia bambina aveva la priorita' su tutto e tutti e poco mi importava di farmi carina o di vestirmi alla moda, Matilda era finalmente con noi ed io non avevo bisogno di altro. Ammetto che sia un discorso molto complicato ed intrinseco, potrebbe sembrare che nutra una sorta di gelosia per le attenzioni giustamente volte a mia figlia, ma sono sicura che le mamme possano capire cosa intendo, ognuna di noi desidera il meglio per il proprio figlio, questo e' indiscutibile, ma si tratta di noi, si tratta del mio continuo pianto post parto, immotivato agli occhi di tanti ed anche ai miei inizialmente: "perche' disperarsi se si ha tra le braccia la gioia piu' grande e attesa in assoluto?" vallo a chiedere agli ormoni, alla paura, alla famigerata depressione post parto, all'allattamento dei primi giorni, non e' tutto semplice e roseo come si pensa, la nascita del bambino dopo i tanti mesi di gravidanza e soprattutto dopo le ultime settimane pesanti e faticose, rappresenta una vera e propria BOMBA! E cosi' finivo per piangere in risposta a tutte le domande che mi venissero fatte, come se non riuscissi ad esprimermi in altri modi, avevo paura, tanta paura di non essere all'altezza, ma questo l'ho capito dopo, dopo che Matilda mi ha insegnato ad essere la sua mamma perfetta.

Quando siamo rientrati dall'ospedale non sono corsa a guardarmi allo specchio, anzi facevo di tutto per evitarlo, sapevo che non mi sarei piaciuta e che non avrei certamente voluto scattare una foto come ero solita fare nel periodo precedente, ero delusa, durante l'ultimo mese di gravidanza mi ero creata delle aspettative inutili sul mio prossimo cambiamento, pensavo che avrei riacquistato subito la forza e l'energia della donna che ero prima di rimanere incinta, ero convinta che la pancia sarebbe sparita in quei tre giorni in ospedale e che sarei stata un figurino (si, magari anche rientrando nei jeans di un anno prima, ora mi ci viene da ridere!), e ovviamente, come e' normale che sia, non era affatto cosi'.

A dieci giorni dal parto abbiamo deciso di partire per il mare, ero molto combattuta, avrei lasciato il mio porto sicuro e gli aiuti delle persone care ed esperte, pero' sono contenta che il mio compagno abbia insistito e che mi sia convinta ad andare: quei giorni lontani da casa hanno segnato un punto di svolta in quell'ennesimo cambiamento, paradossalmente a casa non riuscivo a sentirmi a mio agio, ad ambientarmi, non so come potesse essere possibile, insomma era casa mia! Si dal caso che il mare, le passeggiate in pineta, le colazioni in spiaggia all'alba (Mati non dormiva molto) siano state quella carezza dolce e sincera che avevo bisogno di darmi, mi sono sentita coccolata ed ho ricaricato le pile. A posteriori mi faccio i complimenti per il coraggio che ho avuto nel partire a cosi' pochi giorni dal parto, con una neonata mini mini, con la difficolta' dell'allattamento da sperimentare e l'inesperienza di due neo-genitori, i punti e la panciona da esibire in spiaggia davanti a tante belle e fisicate donne in bikini, ma che mi poteva importare? Ero la donna piu' felice del mondo, era appena nata la mia famiglia.

Oggi, a distanza di nove mesi e mezzo, sono molto soddisfatta della mia metamorfosi, sto cercando di dedicarmi il giusto tempo ed ho capito che anche la mia serenita' e' importante e che la mia bambina e' piu' felice se ha una mamma appagata e contenta. Sono stata molto severa con la "me" di quei mesi di attesa, sicuramente il diabete gestazionale ha influito e appesantito l'idea che avessi sulla mia gravidanza, ma in realta' ho sempre visto la cosa da un punto di vista sbagliato, da una prospettiva errata e poco costruttiva, ho compiuto grandi sacrifici per seguire la dieta e fare la cura insulinica, avrei dovuto dirmi qualche volta in piu' "brava", piuttosto che addossarmi colpe, ma queste sono consapevolezze che si acquisiscono solo dopo esserci passati, quindi va bene cosi', vanno bene i pianti e la paura di non farcela, se tutto questo ha portato a cio' che sono e siamo oggi, rifarei e rivivrei assolutamente tutto alla medesima maniera.

Non mi sento e non mi "vedo" ancora al massimo, pero' negli occhi di mia figlia leggo ogni volta una grande commozione e ammirazione che mi fanno pensare che mi vorrebbe dolcemente dire: "Mamma, sei bellissima", ed io in quel momento mi ci sento un po'.



 
 
 

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