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IO AMO IO

  • Immagine del redattore: Ilaria Palazzini
    Ilaria Palazzini
  • 18 lug 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Tra pochi giorni la mia bambina compira' un anno, mi sembrava un traguardo cosi' lontano ed invece questi mesi sono letteralmente volati, mi fa strano vederla camminare e capire ogni giorno di piu' cosa le chiediamo e cio' che ci vuole comunicare con la sua divertente parlantina.

Penso alla me di dodici mesi fa, enorme, con quasi quattro chili di bambina in grembo e tante preoccupazioni nel cuore, avevo passato una gravidanza tutto sommato serena nonostante le complicazioni dovute al diabete gestazionale, anche se oramai mi ero abituata a quel nuovo stile di vita e non riuscivo proprio ad immaginare un nuovo cambiamento nella mia vita, era come se non mi visualizzassi davvero con una creaturina tra le braccia e senza quel pancione che mi aveva accompagnata per nove lunghi ed entusiasmanti mesi.

Non ero pronta a vedermi di nuovo cambiare, a subire un'altra metamorfosi personale, intendo del mio corpo, e temevo di rimanere delusa ancora una volta dalle mie aspettative super positive e dalla voglia di tornare subito a saltellare leggiadra tra carrozzine e bavaglini.

I primi mesi sono stati molto intensi ed ho dedicato tutta me stessa alla conoscenza e alla creazione di una routine del tutto nuova e assolutamente dedicata alla mia bambina, investivo pochissimi momenti nella cura della mia persona e optavo per scelte veloci e comode senza soffermarmi mai piu' di tanto su cio' che fino a quel momento mi rendeva spensierata ed una donna appagata: mi spiego meglio, ero felice, il dono che ho ricevuto e' inspiegabile e avere Mati nella mia vita e' senza dubbio la cosa piu' bella che potesse accadermi, pero' ho sempre avvertito la mancanza dei momenti "per me", dalla semplice doccia ai vecchi ricordi di me perplessa davanti all'armadio. Durante la gravidanza ho passato intere giornate ad attendere e annoiarmi, a cercare di inventarmi attivita' e occupazioni e con l'arrivo della mia bambina sono passata da quella monotonia ad una vera e propria botta di frenesia e vita, e' stupendo ma talvolta anche destabilizzante. E cosi' sono passati i giorni, l'inverno, la primavera, una pandemia ed ecco di nuovo l'estate: Mati e' una piccola donnina ed io sto cercando di ritagliarmi momenti per me e per la cura della mia persona e devo ammettere che ho sempre sbagliato a pensare che prendendomi questi "dieci minuti" per me avrei tolto del tempo a lei, ed ho compreso che se la mamma e' felice ed appagata, lo e' ancor di piu' anche la propria creatura.

Tornare ad indossare un paio di tacchi, a truccarmi con cura e vestirmi con calma, cose che prima davo per scontato ma che adesso apprezzo e amo fare con la mia bambina che mi osserva e ribalta l'armadio incuriosita dai tessuti e colori.

Sono consapevolezze che si raggiungono solo con il tempo e l'esperienza, e' vero, ed e' per questo che risultavo goffa ed impacciata, proprio perche' ero alle "prime armi".

Non bisogna mai dimenticare di amarci, se amiamo noi stesse possiamo amare "piu' forte" chi ci circonda e non sentirci frustrate per un'immagine allo specchio in cui non riusciamo proprio a riconoscerci.

 
 
 

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